domenica 17 novembre 2019

Ispirazione

"Rosei Scorci" di Sergio Saracchini / San Gimignano Agosto 2019

Ispirazione

Diceva Quinto Orazio Flacco
carpe diem nella vita precaria
attanagliata da angosce interiori
e mi lascio divorare dallo sguardo
di quell'occhio miope ma attento
di quell'orecchio sordo ma fine
dove trovare luna di falce
che miete il grano di luglio
e l’arcobaleno che scocca la freccia
dopo la tempesta nel centro
del sole bersaglio di luce.

Semplici azioni di una stagione
tra note di cicale e grilli
non sono morte ma vivono
in un coro composto che canta
nevicata in un respiro d’inverno
e lo sbadiglio sbocciato da fiori
in un giardino di parole su labbra.

Carpe diem per non essere mai stanco
nel far cantare le dita delle mani
o invitare ad un ballo la matita
sulla pista di un foglio di carta
per ferirsi e morire di una emorragia
di sogni e sentimenti dall'anima
per poi giacere esanime
passando di mano in mano
di bocca in bocca in questa
onoranza funebre affidata
ad un libro con pagine di vento.

Sergio Saracchini
 17/11/2019

domenica 10 novembre 2019

Requiem per le foglie morte



Requiem per le foglie morte



Foglie, impronte di una stagione
cadono nel loro scricchiolio
calpestate nel vestito scarno
afferrandosi strette nei loro singhiozzi
in questa foto che immortala
un finto sorriso di una stagione
dove i colori lentamente sbiadiscono
scomparendo tra le rughe profonde
di un selciato annegato dal tempo.

Foglie, che salutano gli arti nudi
nodosi e prigionieri del vento
che si ferma ammanettandoli
con i freddi ferri di una condanna
quale stagionale dura prigione.

Nessuno vi vede piangere
nessuno ode il vostro grido
solo una dolorosa indifferenza
appiccicate e ripetutamente
martoriate da una aguzzina suola
ripulita a dovere e abbandonate
pronte al passaggio di testimone
a cui raccontare la propria storia
accompagnate dal canto dei passi.

Sergio Saracchini
Novembre 2019
"Foglia Morta"  foto di Sergio Saracchini

Insonnia



Insonnia

Veglia la luna su di me
sui miei sogni veloci e lontani
inseguiti dalle lacrime lente
che appannano gli occhi
e fanno sentire affanno
per l’ora suonata sui visi
familiari e consolatori
giunti in fondo al cammino
che salutano e osservano
quanto mi è impossibile
scordarli sereni e limpidi
in questa mia ubriacatura
di solitudine dalle tinte grigie
che preme crudelmente
sugli inebrianti profumi
di un passato giardino
coltivato con luce e amore
irrigato dalle note di voci
che accordano le sbavature
e regolano il battito del cuore
tra le lande del passato.

Sergio Saracchini
Novembre 2019

Voglia di leggerezza


Voglia di leggerezza

Che io ne abbia bisogno
non nego il desiderio
come ali di farfalla
parole leggere posino
su labbra stanche

batte il cuore
pesante sull'anima
come pietra arida
nel petto secco di un fiume
attendo gocce di pioggia
a riempire i crateri
divenuti tombe
per perse emozioni

e vorrei sentirmi erba
solleticata dal vento
pronta a divenire
mare aperto di papaveri
dove una vela di pensieri
si lascia andare alla deriva.

Sergio Saracchini
Novembre 2019

Alba


Alba   

Svegliano nel silenzio
i passi lenti dell’alba
che dolcemente avanzano
calpestando senza dolore
il sonno di tetti e camini.

Dalla strada i primi rumori
composti dal lamento
di una città sommersa
da cigolanti sbadigli
di finestre e porte.

Voci ancora assonnate
sfumano nelle tazze
d’aromatico profumo
di un invadente caffè
che suona caldo nel respiro.

Il treno della notte
oramai deragliato
muore inghiottito
in una galleria
di luminoso splendore.

Sergio Saracchini
Ottobre 2019

Pioggia


Pioggia

T’ho udita nel dormiveglia
incessantemente battere
sul mio sogno autunnale
bagnato s’imbeve di te
placando il desiderio ardente
d’esser purificato nell'anima
di questo corpo come tronco
assorbendoti dai piedi
radici ancorate alla terra.

Nelle tue gocce dissolvo
suoni di odiate voci
che io possa ritrovar pace
nel tuo scivolare
su fiori, foglie, boschi
sulle fronde d’un salice
le cui lacrime si fondono
in un piangente abbraccio
con le tue, nude e divine.

Vieni a me
dove perdermi nel ritmo
dell’odore che emanano
le fibre della natura
baciate dalla lenta delizia
che avvolge la tua caduta.

Nel suono voglio amarti
carica di silente pace
portatrice di spiritualità
a lenire l’anima mia
con il respiro di un Dio
che sento nascere in petto.

Sergio Saracchini 
Ottobre 2019