venerdì 27 dicembre 2019

Il lento avanzare

Il lento avanzare

Un’alba in silenzio
si specchia negli occhi
della brina gelata
come frutti incantati
sui rami d’inverno
nel respiro tremante
di questa stagione.

Si sentono voci
e si vedono visi
imbevuti di luce
tra i fragori del sole
che muta l’immagine
e trasforma la terra
addolcendo sorprese
di quanto accadrà
nelle ore avvenire.

Sono stanche le stelle
che vanno a dormire
e il domani è arrivato
in punta di piedi
sulle labbra serrate
dell’immagine tacita
che si specchia e rivive
nei pensieri del giorno
su ogni cosa riemersa.


Sergio Saracchini
27 Dicembre 2019

domenica 8 dicembre 2019

Ciclicità dell’intermittenza sequenziale


Ciclicità dell’intermittenza sequenziale

Le prime ore del giorno
nelle spire del serpente
nebbia dell’inverno.
Oltre il freddo vetro
dietro la tenda muta
lo sguardo si perde
nel rumore sordo della brina.
Trema anche il sole
timido ed impaurito
sfodera i suoi raggi
attendendo la morte
del gelo tra i vapori
che salgono sfumando
dissolvendosi nell'aria
che s’arancia nel brusio
di foglie perse senza parola
nel loro esistere raso terra
tra il grigiore della strada.
Manca poco e tutto sparirà
sotto la gomma che naviga
sulle onde d’asfalto
tra la calca di passi
che inonda la giornata
chiudendosi nelle spalle
fino alla fine della luce
che copre il volto stanco
di una pallida luna
in bilico sul baratro
di un abisso che raccoglie
i giorni che sfamano il tempo.

SeRgIo SaRaCcHiNi 08/12/2019

domenica 1 dicembre 2019

Rimarrò



Rimarrò

Rimarrò con il mio bagaglio a mano
carico di cose non dette e fatte
tra fogli di carta sgualciti e sporchi
di inchiostro e parole scritte tra sussurri.
Ma non è andata così male in fondo
chi rideva è rimasto ammutolito
chi osservava ha sgranato gli occhi
chi non udiva ha ancora l’eco nelle orecchie.
Occorre imparare a vivere nuovamente
prima che l’anima impietrisca
uccidendo la memoria del tempo
facendomi dimenticare ancora prima
di farmi ricordare per un moto della penna
lasciando una scia come tante
tra le strofe del passato e del futuro
bagnate da lacrime di petali
di un fiore che mai appassirà
nella stanchezza fredda e statica
che nulla ha perduto di me.

Sergio Saracchini 01/12/2019


domenica 17 novembre 2019

Ispirazione

"Rosei Scorci" di Sergio Saracchini / San Gimignano Agosto 2019

Ispirazione

Diceva Quinto Orazio Flacco
carpe diem nella vita precaria
attanagliata da angosce interiori
e mi lascio divorare dallo sguardo
di quell'occhio miope ma attento
di quell'orecchio sordo ma fine
dove trovare luna di falce
che miete il grano di luglio
e l’arcobaleno che scocca la freccia
dopo la tempesta nel centro
del sole bersaglio di luce.

Semplici azioni di una stagione
tra note di cicale e grilli
non sono morte ma vivono
in un coro composto che canta
nevicata in un respiro d’inverno
e lo sbadiglio sbocciato da fiori
in un giardino di parole su labbra.

Carpe diem per non essere mai stanco
nel far cantare le dita delle mani
o invitare ad un ballo la matita
sulla pista di un foglio di carta
per ferirsi e morire di una emorragia
di sogni e sentimenti dall'anima
per poi giacere esanime
passando di mano in mano
di bocca in bocca in questa
onoranza funebre affidata
ad un libro con pagine di vento.

Sergio Saracchini
 17/11/2019

domenica 10 novembre 2019

Requiem per le foglie morte



Requiem per le foglie morte



Foglie, impronte di una stagione
cadono nel loro scricchiolio
calpestate nel vestito scarno
afferrandosi strette nei loro singhiozzi
in questa foto che immortala
un finto sorriso di una stagione
dove i colori lentamente sbiadiscono
scomparendo tra le rughe profonde
di un selciato annegato dal tempo.

Foglie, che salutano gli arti nudi
nodosi e prigionieri del vento
che si ferma ammanettandoli
con i freddi ferri di una condanna
quale stagionale dura prigione.

Nessuno vi vede piangere
nessuno ode il vostro grido
solo una dolorosa indifferenza
appiccicate e ripetutamente
martoriate da una aguzzina suola
ripulita a dovere e abbandonate
pronte al passaggio di testimone
a cui raccontare la propria storia
accompagnate dal canto dei passi.

Sergio Saracchini
Novembre 2019
"Foglia Morta"  foto di Sergio Saracchini

Insonnia



Insonnia

Veglia la luna su di me
sui miei sogni veloci e lontani
inseguiti dalle lacrime lente
che appannano gli occhi
e fanno sentire affanno
per l’ora suonata sui visi
familiari e consolatori
giunti in fondo al cammino
che salutano e osservano
quanto mi è impossibile
scordarli sereni e limpidi
in questa mia ubriacatura
di solitudine dalle tinte grigie
che preme crudelmente
sugli inebrianti profumi
di un passato giardino
coltivato con luce e amore
irrigato dalle note di voci
che accordano le sbavature
e regolano il battito del cuore
tra le lande del passato.

Sergio Saracchini
Novembre 2019

Voglia di leggerezza


Voglia di leggerezza

Che io ne abbia bisogno
non nego il desiderio
come ali di farfalla
parole leggere posino
su labbra stanche

batte il cuore
pesante sull'anima
come pietra arida
nel petto secco di un fiume
attendo gocce di pioggia
a riempire i crateri
divenuti tombe
per perse emozioni

e vorrei sentirmi erba
solleticata dal vento
pronta a divenire
mare aperto di papaveri
dove una vela di pensieri
si lascia andare alla deriva.

Sergio Saracchini
Novembre 2019

Alba


Alba   

Svegliano nel silenzio
i passi lenti dell’alba
che dolcemente avanzano
calpestando senza dolore
il sonno di tetti e camini.

Dalla strada i primi rumori
composti dal lamento
di una città sommersa
da cigolanti sbadigli
di finestre e porte.

Voci ancora assonnate
sfumano nelle tazze
d’aromatico profumo
di un invadente caffè
che suona caldo nel respiro.

Il treno della notte
oramai deragliato
muore inghiottito
in una galleria
di luminoso splendore.

Sergio Saracchini
Ottobre 2019

Pioggia


Pioggia

T’ho udita nel dormiveglia
incessantemente battere
sul mio sogno autunnale
bagnato s’imbeve di te
placando il desiderio ardente
d’esser purificato nell'anima
di questo corpo come tronco
assorbendoti dai piedi
radici ancorate alla terra.

Nelle tue gocce dissolvo
suoni di odiate voci
che io possa ritrovar pace
nel tuo scivolare
su fiori, foglie, boschi
sulle fronde d’un salice
le cui lacrime si fondono
in un piangente abbraccio
con le tue, nude e divine.

Vieni a me
dove perdermi nel ritmo
dell’odore che emanano
le fibre della natura
baciate dalla lenta delizia
che avvolge la tua caduta.

Nel suono voglio amarti
carica di silente pace
portatrice di spiritualità
a lenire l’anima mia
con il respiro di un Dio
che sento nascere in petto.

Sergio Saracchini 
Ottobre 2019

mercoledì 31 luglio 2019

Una poesia semplice


Una poesia semplice

Scriver una poesia

è salire sulla scala
che porta fino in cielo
baciare il lato oscuro
di luna che si illumina
di rosso per vergogna.
Alzare un'onda immensa
col tuffo da una stella
e se non so nuotare
mi tengono su a galla
le bolle di quei pesci
che nuotano tra onde
spingendomi su un'isola
dove m'accoglie un bimbo
in una sua conchiglia
riposta dentro un vaso
con sabbia di ricordi.
L'ho scritta la poesia
con quello ho trovato
...amore e fantasia...

Sergio Saracchini

trentunoluglioduemiladiciannove

martedì 30 luglio 2019

L'oggi e il domani, la notte e il giorno

L'oggi e il domani, la notte e il giorno

Ed il rantolo della notte
che veglia fino al giungere del giorno
e le ore soffocano nel silenzio
nel fermare il tempo
prima del domani.

Consola solo lo sguardo
dal balcone di stelle
che culla nella tristezza
il sonno che immobile sta.

Appare all'improvviso il giorno
fontana di raggi che schizzano
calde gocce negli occhi
ebbri di luce.

Sergio Saracchini

In-Versi

In-Versi

Lunghi i versi che contengono
spoglie parole 
dove i muscoli e i nervi son tesi
ma non portano a nulla
solo su strade semplici e vuote
che attraversano labbra aride
chiuse dalla tensione
dall'odore vuoto di lettere
che penetra nelle narici
e logora la vita
in cerca d'aria 
dove presente batte la pioggia
sulla presenza tacita e vinta
di una fiera che si nasconde
sconfitta e ferita
nell'angolo più recondito e buio
di torbida angoscia.

Sergio Saracchini

domenica 28 luglio 2019

Condizione


Condizione

Dove trovare lo spazio
nel cuore che pesa
e la maschera di pietra
che lo ricopre disperato
di essere il nulla del nulla
in questa marcia forzata.

Dove mettere i piedi
sulla spiaggia minata
è solo questione di fortuna.

Seguire la buona traccia
sull'oziare dei demoni
in agguato nell'ombra
pronti ad azzannare
i pensieri in solitudine
avvolti tra ragioni e torti
in una stanza vuota
dove soltanto l’eco rimbalza
sullo stato di condizione.

                                                                                                Sergio Saracchini




sabato 6 luglio 2019

Assenza

ASSENZA

Lo schermo illuminato,
dove tutto è condito
da abbondante insapore
e inganni spettacolari,
mostra l’edificare
d’illusorie commedie
su schemi di bellezza.

Fino allo stordimento
si continua a bere
da labbra che tradiscono
e lieti del successo
ci si corica felici
d’essere nelle mani di chi
mattone dopo mattone
mira all'ascesa del tutto
che sa di niente.

Parole senz'anima

nel silenzio mi congedo
col desiderio di parlare
nella pacifica confusione
 uno di fronte all'altro.  

                                                                                                                              Sergio-rosso62-Saracchini