venerdì 31 gennaio 2020

Serve poco…il necessario

             Serve poco…il necessario

                                                    
                                                        Vorrei essere guardato di più con gli occhi
che osservato con un pensiero miope
e poter leggere con i miei
lettere intensamente scritte
con ingenue e infantili parole.

Mi son scambiato poco
del molto a cui si tiene
e se li condivido
rimbalzano i discorsi
sul muro di stagioni.

Ci son più abbracci intensi
in un confronto triste
che un unico conforto
di luce del per sempre.

Il leggersi da dentro
coincide con l’incontro
nell'ombra assai fugace
che lascia quel silenzio
di una stagione fredda
sbocciata già appassita.

E se la primavera
dovesse poi arrivare
d’accorgermene in tempo
nel volo io ci spero
di rondini in due cieli
mi lascerei cullare.

Sergio Saracchini 31012020





lunedì 20 gennaio 2020

Il quotidiano






Il quotidiano

Ogni mattina attraverso quel ponte
dove la nebbia a pelo d’acqua scivola
e la voce del giorno cammina rapida
travolta dalla quotidianità di persone.
Come è forte il rumore della giornata
nella città sommersa dai pensieri di ognuno
che piegano i corpi nella sfida per la continuità
dove duellano parole su uno schermo freddo.
Chiuso nei miei brividi alzo la voce
contro il bavero alzato che mi fa scudo
e mi nasconde dalle schegge di parole
dal rumore assordante dello scalpiccio
e dal fumare di giovani senza paura.
A volte raggiungo in punto il suono
delle campane che m’accompagnano
con calma e senza sgomento alcuno
alla mia destinazione che ancora sarà
per molti anni meta in cui credere.
Quel ponte non sarà l’ultimo
m’attende li fermo sul fiume
che in lontananza mi saluta nel buio.



- Sergio Saracchini 20/01/2020 -

domenica 12 gennaio 2020

Ci sono giorni che…


                                      




                                                Ci sono giorni che…


Ieri c’era la luna così insolitamente sottile
una piccola virgola in una frase di stelle
nel cielo nero pensavo al destino oramai scritto
mentre l’anima e il corpo cambia l’aspetto
continuo a vivere scosso da brividi fragili
in una trama fitta d’emozioni mimetizzate da silenzi.
Mi tengo stretto ai pensieri accesi dell’esistenza
dove molte parole scritte sono superflue
e sbiadiscono nelle strade buie della coscienza.
Un equilibrista sul filo dei giorni senza protezione
sul baratro buio di bocche di folla che osserva sgomenta
il cadere delle mie lacrime che si confondono alla pioggia
e riesco ancora a raggiungere l’altro capo
senza aiuto alcuno mentre la luna è ora piena
e attenderò un altro volto del giorno
tra i cigolii della luce che si alza lenta
e in lontananza il dormire della notte
col suo respiro pesante che annega nel mattino.



                                                                                   
        Sergio Saracchini 12012020
      



lunedì 6 gennaio 2020

Befunny2020



 Befunny2020

La Befana e la sua calza
porta a tutti cose buone
è pesante e non si alza
ai cattivi il carbone

l’ho provato era duro
ma non ero poi cattivo
era tosto come un muro
il ricordo è ancora vivo.

Porta dolci per i grandi
qualche gioco ai bambini
tutto quello che domandi
ma soltanto pensierini

nella mia spero io tanto
di trovare una cocuzza
certo esagero e assai affranto
quando sento solo puzza.

Non mi merito un bel niente
forse son stato cattivo?
cerco e trovo ammorbidente
e un bel po' di detersivo

con lavanda ed il mughetto
la mia calza l’ho lavata
poi l’ho stesa al caminetto
vuota è ma profumata.

Ora attendo un altro annetto
spero tanto di trovare
qualche scherzo od un dolcetto
non bucato da lavare

viva viva la Befana
porta a tutti cose buone
la mia calza solo emana
lievi bolle di sapone.

La speranza a tutti quanti
nella calza niente pene
lunghi anni o brevi istanti
il trovare ogni bene.


Sergio Saracchini
06012020