martedì 26 dicembre 2023

Credere a Babbo Natale

 

Credere a Babbo Natale

 

Alzatosi dalla poltrona uscì dalla sua casetta, chiuse a doppia mandata la porta e si dileguò  tra la folla. Adulti, giovani e bimbi tentarono di fermarlo ma, con passo deciso e senza esitazione, riuscì a dileguarsi. Tutti cercarono di rincorrerlo e afferrarlo per un lembo del vestito. Signori attempati con sfavillanti orologi (il più economico un Rolex Datejust), signore dalle rughe al botox tirate come corde di violino con orecchini, anelli e  collane da sembrare la vetrina di una  gioielleria, giovani ricoperti da brand. Tutti infagottati nei loro giacconi di puro piumino d’oca, tanto da sentire ancora la distinta vocalizzazione del loro qua qua o da pellicce da cui si percepivano ruggiti di pietà. Chiunque voleva qualche selfie con cellulari che parevano le tavole dei surfisti australiani.   


Mentre solo il lancio di piccoli “balocchi”, caramelle, cioccolatini, pupazzetti di pan di zenzero e bastoncini di zucchero, che teneva nelle capienti tasche, riuscirono a rallentare l’inseguimento dei bimbi. Le leccornie, facendo esplodere la golosità nell’aver quel bendidio, furono un buon deterrente per seminarli e fuggire. Imboccò un vicolo buio, stretto e solitario. Qui trovò una rientranza del muro e si nascose dentro. Si sbottonò la giacca gettandola a terra, sfilò i neri stivali, si calò i calzoni che presto andarono a fare compagnia al precedente indumento, quindi si tolse la lunga barba, gli occhiali e il cappello. Raccolse il tutto e, piegandolo in maniera disordinata, lo fece sparire in un cassonetto.

 

Sotto a quegli abiti, appena gettati, ben altri ricoprivano  il suo corpo. Ritornò sui suoi passi e uscì dal vicolo. La strada principale, a quell’ora della sera e in quel giorno tanto atteso, era ancora gremita da tutti gli Esseri che poco prima lo avevano rincorso, chiesto dei selfie insieme e, naturalmente, esaudire “preziosi” desideri da ricevere come regali. L’uomo camminava scalzo, i piedi nudi nelle gelide pozzanghere di una neve che non aveva fatto presa. Brividi di freddo divennero il suo vestito, solo un misero cencio ricopriva quelle parti del corpo che, se visibili, avrebbero attirato l’attenzione dei passanti, urlato allo scandalo  e richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.

 

Anche io ero lì con i miei pacchetti ben confezionati e luccicanti. L’uomo mi passò vicino, lo osservai per pochi secondi, ma immediatamente l’attenzione venne nuovamente rapita da quel momento tanto atteso e gioioso. Pochi, di quella fiumana di persone, si accorsero del suo passaggio, molti lo ignorarono completamente. Mi rigirai ancora per un attimo in cerca di lui. Nonostante  la folla lo riuscii a seguire con lo sguardo. Imboccò una strada in salita che conduceva su un’altura. Scorsi tre croci. Mi feci una promessa con la speranza di riuscire a mantenerla. Il prossimo anno avere più tempo da dedicare a quel … “Babbo Natale” e magari scrivere, insieme a lui, la mia letterina.

 

Sergio Saracchini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Notte di Natale

 

Notte di Natale


Il Natale è arrivato

e mi tiene compagnia

nel tremore delle luci

che dall’albero mi parlano

col riflesso sugli addobbi

mi colorano la stanza.

 

Poi s’illumina la stella

che risplende nei miei occhi

una luna mi saluta

su nel cielo tutta sola

e rischiara i miei pensieri

consolando il momento.

C’è uno gnomo con la barba

che mi dice non sei solo

e l’omino pan di zenzero

mi regala un suo pezzetto

di dolcezza e tenerezza

da scartare tutto l’anno

con chi amo e mi è vicino.

 

Ora sono più felice

anche se io sono solo

ho nel cuore il sorriso

di quel Bimbo nella culla

di un Natale tutto mio.


 

                                                                                             

                                                                                      Sergio Saracchini

                                                                                                Natale 2023

domenica 17 dicembre 2023

Lettera di Natale

 

Lettera di Natale

 

Mi hanno dato un foglio di carta

dove scrivere quello che voglio

dove esprimere i miei desideri

per ricevere in dono ogni sogno.

Mi hanno detto di stare tranquillo

avrò da bere e mangiare per sempre

la dolcezza di ogni leccornia

il calore di abiti caldi

e  scarpe per camminare.

Ho riletto la mia letterina

l’ho riletta insieme ad un bimbo

che viveva in una capanna

non aveva né carta né penna

solamente gli occhi del cuore

per avere il meglio del mondo.

 

Sergio Saracchini Natale 2023

 

LUCI DI NATALE

 

LUCI DI NATALE

 

Fanno a gara le luci

di catene e cascate ai balconi

delle luminarie nelle vie

degli alberi nelle piazze

e nelle case

 

con il brillare

della piccola stella

sopra la mia capanna che

con la tremante tenerezza

arriverà sempre per prima

agli occhi del mio cuore

 

anche quando

non sarà più Natale.

 

 

Sergio Saracchini

Natale2023

domenica 29 ottobre 2023

VIAGGIO INTORNO AL MONDO

VIAGGIO INTORNO AL MONDO

 

Ho fatto un viaggio

intorno al mondo

dove ho trovato

terreni infiniti

e il riversarsi d’acqua

renderli fertili.

 

Ho lasciato impronte

toccato radici

forti, profonde

e accarezzato foglie.

 

Lo sbocciare dei fiori

mi sorrideva

ringraziandomi.

 

Petali mi salutavano

dal balcone di casa

ed io

da dietro la tenda della finestra

ricambiavo.

 

Sergio Saracchini


FUGA


 

domenica 15 ottobre 2023

FOLLA

 

FOLLA

 

E vado ancor

con passo sicuro

nella vana speranza

d’incontrar gentil persona

 

che l’anima mia possa

sfiorar con vicinanza

l’esistenza di sensazioni

e colmar di tenerezza

 

caliginosa tristezza

soffocata dalla sofferenza

persa tra le ombre lunghe

di folla distratta.

 

Sergio Saracchini

 

STORIA DEGNA DI NOTA

 

STORIA DEGNA DI NOTA

 

Storie raccontate

da libri bruciati

e lettere fumanti

su background di

tango e valzer

tarantella e can can

sirtaki e halay

hopak e troika

rock & roll e shen yun

dabka e hashual.

Note

mitragliano corpi

in una pozza

di sudore e vita.


Sergio Saracchini

QUOTIDIANITÀ

 

QUOTIDIANITÀ

 

Si inginocchiò

sulla pozza di sangue

e con le mani

si lavò il viso

per affrontare

una nuova giornata.


Sergio Saracchini

MASCHERE

 

MASCHERE

 

Schiarisce la notte

ai margini delle case

e la colonna vertebrale

regge e conduce

dove si trova

la quotidiana voce

delle maschere mimiche

di uno spettacolo teatrale.

Quante risate

per non pagare il prezzo

della realtà.


Sergio Saracchini

MORTE DEL LINGUAGGIO

 

MORTE DEL LINGUAGGIO

 

E’ sempre più difficile capire

il significato delle parole

di un alfabeto spigoloso

tra punti esclamativi come forche

dove pendono e dondolano

le pagine scritte con la lingua

bagnata dal sentimento.


Sergio Saracchini

IN MEMORIA

 

IN MEMORIA

 

E’ meglio lasciare la parola ai cipressi

che col vento parlano degli uomini

ammonendoli d’aver intriso la terra e l’aria

d’ acqua salata che brucia e non disseta.

D’aver scatenato la tempesta e la grandine

sulle rovine che un tempo erano orgoglio

della perenne civiltà nata dal ventre sano di madre

ed ora s’affossa con i vermi che s’aggrovigliano

nelle viscere di un terreno umido di sofferenza.


Sergio Saracchini

 

DEDICA

 

DEDICA

 

Mi lascerei abbracciare ancora

dalla tua voce che come richiamo

porta questo cielo sopra di me

a mantenersi sempre più azzurro

e la terra sotto i piedi salda

stabile senza cedimento alcuno.

 

E la nebbia che appanna gli occhi

scompare d’incanto per lasciare spazio

ad un rivivere i giorni che sanno di certezza

dove tutto splende come un tempo

e nulla e nessuno può ostacolare il progredire

con le trappole sparse sull’esistenza.

 

Non sarà certo quel muro lucido e venato

che mi impedirà di vederti come eri

così semplice e schietto nel tuo coraggio

d’affrontare ogni strada senza timore

cosparsa di cocci di vetro velenoso

che non impediranno d’affrontarla col sorriso.

 

Sergio Saracchini

sabato 19 agosto 2023

VIALEANCONA111

 

VIALEANCONA111

 

E giunge al mattino

frinir della cicala

portando nella casa

calura dell’estate

spezzata dagli scuri

che il tempo ha scolpito.

 

E dai roventi suoni

il tramutarsi s’ode

che dolce m’accompagna

melodico splendore

del grillo nella notte

col canto suo m’addorme.

 

Sergio Saracchini