IN MEMORIA
E’ meglio
lasciare la parola ai cipressi
che col vento
parlano degli uomini
ammonendoli
d’aver intriso la terra e l’aria
d’ acqua
salata che brucia e non disseta.
D’aver
scatenato la tempesta e la grandine
sulle rovine
che un tempo erano orgoglio
della perenne
civiltà nata dal ventre sano di madre
ed ora
s’affossa con i vermi che s’aggrovigliano
nelle viscere
di un terreno umido di sofferenza.
Sergio Saracchini
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