domenica 27 settembre 2020

Rose

 Rose

 

Si fa sera sul finire

di un umido settembre

dove in me il ricordo

soffia quietamente

dietro ai vellutati

rossi petali di rose

che carezzano il viso.

Mentre mi perdo

nei tuoi occhi calmi

scorrono e si stemperano

i colori di un’infanzia

che conosceva solamente

le nostre primavere

e l’estate dei nostri anni

che sembravano non terminare.

Ti carezzo nel nostro sguardo muto

anche se il tempo si è fermato

queste rose che oggi t’ho regalato

sbocceranno ogni giorno

in una distanza sempre più vicina.

 

Sergio Saracchini 28/09/2020

 

 

 

 

sabato 19 settembre 2020

Immagine di settembre

 

 

Immagine di settembre

 

Il pensiero occupa quel dipinto

che lo ha voluto ritrarre seduto

sulla poltrona comoda negli anni

le mani intrecciate sul petto

nel silenzio del respiro calmo.

Nella mente sua girano concetti

calcoli che sfidano la regola dettata

riportati su un pezzo di carta

sgualcito da numeri scritti

da un mozzicone di matita

di graffite appuntita e forte.

Di una antica ed unica intelligenza

mi affido a questo anziano

che sgomina bande di paure

e fa inalare il profumo inteso

di un coraggio che risale

dalle origini sacre e forti

che non conosce addii

e segna il miglior tempo

di una vita che non si ferma

in un mese di nascita e morte

come settembre di sole e pioggia.

 

Sergio Saracchini

20/09/2020

 

domenica 13 settembre 2020

Smarrimento

 
Smarrimento
 
È uno smarrimento
cogliere quell'attimo
dove tutto appare
immensamente amico
 
l’aria, i fiori, gli insetti
tutto risuona chiaro
e le parole del fiume odo
pronunciare un mormorio
 
si siedono i miei occhi
stanchi della monotonia
e carezzano questo mondo
che cammina nel sole
 
e perdo le parole
lascio parlare questi
che non conoscono ira,
ignoranza, paura e dolore
 
mi sento piccolo e inerme
di fronte al quotidiano
mentre mi avvolge
il puerile smarrimento.
 
Sergio Saracchini 14/09/2020
ilcalamaiodelcuore

 

sabato 5 settembre 2020

PANE

 

PANE
 
Ne ho un ricordo
del profumo sano
di un forno caldo
dove farina bianca
era veste del luogo
e del pane sfornato
croccante sotto i denti
e non salato il sapore
conservo ancora cara
la tradizione e origine.
 
Pomodoro e basilico
facevan compagnia
alla fetta abbrustolita
sotto un lenzuolo
d’olio forte e genuino
tempestato da piccoli
diamanti di sale
e ancor mentuccia e origano
il gusto ne esaltavano
il palato a piacimento. 

In quel piatto sbeccato
di porcellana antica
e tempo remoto
un povero pasto giaceva
condito d’esperienza
e saggia cucina.
 
Ricetta d’altri tempi
quell'impasto unico
che lievita la mente
sfornando quei ricordi
pronti a sfamare
generazioni postere.
 
                    ***
 
         Sergio Saracchini
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