martedì 30 aprile 2019

Continuità



Continuità

E la battaglia impazza
negli anni quotidiana
il viso inaridisce
e imbianca dalla cima
il fior di giovinezza
perduta nelle ore
di notti alla deriva.

Sfibrato lo è schiavo
al sol pensier del dopo
che l’unica certezza
al sacro ed al profano
adempiere è costretto.

La fede e giuramento
non meritan l’impegno
ed il  penar castiga
l’attaccamento al luogo
che vede il dilagare
raminghi nel silenzio
la beffa e poi l’inganno.

Se giunger tu potessi
abbattere quel cerbero
di un dittator codardo
che s’erge dentro al vanto
sul suo dorato trono
nel lezzo di quel regno.

È troppo fiacco l’odio
e forte l’indolenza
che in questa lotta impari
è persa già in partenza
la buona volontà
senza la soluzione
rimane consapevole
alla continuità 
della rassegnazione.


Sergio Saracchini

                                                                                                                                           






domenica 14 aprile 2019

LA PAURA FA... 90


LA PAURA FA... 90

Paura dei bianchi, dei rossi, dei neri
dei gialli, dei verdi, di una fede di vita
che con giuste parole e sani pensieri
si portano a casa fiducia tradita.

Ti vuol dissetare con l’acqua inquinata
nel dirti “se bevi non muori di sete”
e prima di avere la gola bagnata
ti ha catturato con l’amo e la rete.

Se hai perso il sentiero nel bosco la sera
e ti segue qualcuno da bimba vestito
la sola speranza è una preghiera
che sia quella nonna che cerchi smarrito.

Per poi non parlare di quanto sudato
nell’essere giunto all’onesto guadagno
e alla fine del mese ti han ripagato
il gatto e la volpe con l’oro d’inganno.

Ma a volte può essere che avere paura
ti porti a giocare con fortuna assai tanta
quel numero estratto non sia fregatura
la paura tu hai vinto è uscito il novanta

                                                       SergioSaracchini                                                        
                                                    Aprile2019


lunedì 1 aprile 2019

Kronos


Continuità

E la battaglia impazza
negli anni quotidiana
il viso inaridisce
e imbianca dalla cima
il fior di giovinezza
perduta nelle ore
di notti alla deriva.

Sfibrato lo è schiavo
al sol pensier del dopo
che l’unica certezza
al sacro ed al profano
adempiere è costretto.

La fede e giuramento
non meritan l’impegno
ed il  penar castiga
l’attaccamento al luogo
che vede il dilagare
raminghi nel silenzio
la beffa e poi l’inganno.

Se giunger tu potessi
abbattere quel cerbero
di un dittator codardo
che s’erge dentro al vanto
sul suo dorato trono
nel lezzo di quel regno.

È troppo fiacco l’odio
e forte l’indolenza
che in questa lotta impari
è persa già in partenza
la buona volontà
senza la soluzione
rimane consapevole
alla continuità 
della rassegnazione.


                                                                                                  Sergio Saracchini