Memorie d’annata
Nettare
che conduci al ricordo
di
una terra vestita di viti
con
grappoli d’oro e rubino
come
chiome libere al sole.
Riecheggia
nella memoria
il
gagliardo ribollir del mosto
mentre
l’odorosa botte incita
alla
fuga nel corpo di bottiglia.
Regina
in abito di vetro
dalla
corona di sughero
tempestata
e incastonata
Ti
stringo nella mano calice
dai
delicati e genuini fianchi
dentro
di te batte un cuore
dal
sapore morbido e vellutato.
Un
tuffo nella pancia di cristallo
prigioniero
di enoiche emozioni
mi
lascio inghiottire dal vortice
di
un incantesimo d’annata.
Sergio Saracchini
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