mercoledì 30 dicembre 2015

Rabbia

Rabbia

Aggredisco il tuo nome
investendolo
con l’onda della rabbia.

Parole
imbevute con il curaro
Testa di uomo urlante 
Leonardo da Vinci
raschiato
dalla mia corteccia d’odio
scaglio su di te.

Esplosione d’ira
e cammini
su strade d'incomprensioni
disseminate di cocci
di una  bottiglia di veleno
d’annata.

In questa stanza
vuota di noi
colma
di battiti irregolari
e del ribollire del sangue.

Nel silenzio avvelenato
tra lacrime amare
ci odiamo
perché l’uno è giusto
quanto l’altro è sbagliato

quale arbitro lo può dire?

Nell'aria
di noi due
soltanto frantumi.

Sergio Saracchini - 30/12/2015




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