Estate d’avventura
quando il sole filtrava
tra gli scuri delle finestre
accompagnando profumi e odori
di finocchio e mentuccia.
Quando il sole filtrava
negli occhi di fanciullo
dove l’orto era giungla
un capanno forziere misterioso
stracolmo d’armi d’impavidi corsari.
Il fico e il prugno
alberi di una nave
da dove avvistare nuove avventure.
Il frinire di cicale
incita all'arrembaggio di immaginari vascelli
solcando onde di salvia e rosmarino.
Un richiamo...
ma io ero in fuga
verso rotte ignote
tracciate nella fantasia
All'orizzonte
due sottili linee
il verde dell’età
l’azzurro del presente.
Sergio Saracchini 13/12/2015
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