Faro
Sento le onde di un mare agitato
infrangersi sulla
banchina del porto
tormentando all’altezza dello stomaco.
Marosi schiaffeggiano
la piccola zattera
che batte contro il petto
ma non resiste col suo nodo
stretto forte al molo.
Alla deriva tra le correnti
perdendo la rotta
dove in molti
han perso la via
di un ritorno alla quiete.
Non c’è più nessuno
che si possa incrociare
dopo aver lanciato un s.o.s.,
solo pinne di squali
corrono e girano intorno
in un macabro carosello
affamati di debolezza e paura.
Luce di un faro
in lontananza mi assomiglia
fatto per servire
ma pur sempre alla deriva.
Sergio Saracchini zero9/0cinque/duemila20uno
ilcalamaiodelcuoreblog
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