La leggerezza dell’ Essere
Se ho bisogno
di leggerezza
piego
un foglio di carta
con la pancia
carica
del mio inchiostro
decolla.
All’orizzonte
ali blù cobalto
di una farfalla
di carta
sulla mia finestra
si posano.
Sergio Saracchini
La leggerezza dell’ Essere
Se ho bisogno
di leggerezza
piego
un foglio di carta
con la pancia
carica
del mio inchiostro
decolla.
All’orizzonte
ali blù cobalto
di una farfalla
di carta
sulla mia finestra
si posano.
Sergio Saracchini
21 marzo giornata della poesia
Scrivo
per tenermi vivo
per riconoscermi
per sopravvivere.
Scrivo
sulle righe del mio quaderno
dove posano
rondini e farfalle
dove ardono
le mie avversità
dove galleggiano i pensieri
in cerca di una zattera e di approdo
dove volano
i ricordi del passato.
Scrivo sulle righe del mio quaderno
dove mi siedo
con gli amori
con gli amici
con gli affetti a me più cari
ma anche col nemico
per imparare a vivere
per imparare a scrivere.
Sergio Saracchini
Macbeth
Ci nascondiamo
Dietro alti toni
Di tenori improvvisati
Perché non abbiamo
L’adagio innato
E lo spartito
Ci porta a condurre
Con la bacchetta
Appuntita e avvelenata
Il duello finale
Di una tragedia umana.
Innumerevoli note
Stonate e stridule
Scrivono nell’aria
Con ali senza piume
La tragedia bieca
In ripetuti atti
Dalla sete di potere
All’ambizione umana
Di Macbeth impazziti.
Sergio Saracchini
Colazione
Trapelano raggi di sole
tra gli scuri degli occhi
che pigri s’aprono
con le lenzuola
inebriate anch’esse
di caffè e pane caldo
e il dolce della marmellata
riporta alla mente
l’essersi scordati
di come inzupparsi
in quella tazza quotidiana
di una vita calda e fumante.
Sergio Saracchini
Desiderio di ritorno
Volo a planare
di gabbiano
preannuncia
salsedine
dove scrivere
parole di sabbia
sul viso di spiaggia
e occhi di cielo.
Gabbiano portami
dove cuori di conchiglie
applaudono
voglia d’estate
e lasciami cadere
su nuvole di schiuma
che mare dedica
nell’eccitazione
del ritorno di tepore
che
non sa di parole .
Sergio Saracchini